Nidi d’amore una ricetta romantica

Nidi d’amore una ricetta romantica

I nidi d’amore una ricetta romantica: Il San Valentino si avvicina e per festeggiarlo occorre un piatto speciale. Se questo piatto è poi costellato da una leggenda di un amore favoloso, sarà ancora più coinvolgente assaporarlo con la vostra dolce metà.

La leggenda

La leggenda è ambientata a Valeggio sul Mincio, nei pressi del fiume e, i poeti di tutti i tempi lo sostengono, le acque sono il simbolo dell’ignoto, del mistero, dell’inconscio collettivo. Così solo i temerari possono avvicinarsi ad un elemento perturbante come l’acqua.

valeggio sul mincio

Il fiume è abitato da creature mitologiche, bellissime e affascinanti ninfe che ammaliano come sirene. La leggiadria, la grazia non possono però apparire così come sono, altrimenti gli uomini ne sarebbero atterriti, ne uscirebbero sgomenti. La bellezza si manifesta infatti sempre velata.

Si narra che queste splendide ninfe, a causa di un maleficio, apparissero con le sembianze di perfide streghe.



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Siamo alla fine del 1300, un periodo nel quale, l’Italia settentrionale è logorata da lotte intestine tra le famiglie nobili per la supremazia sul territorio. Un giovane di nome Malco si trova al seguito di Gian Galeazzo Visconti, signore di Milano.

Il ragazzo, assonnato, una notte, scorge delle strane creature che danzano vicino al fiume. Malco le insegue, ne raggiunge una e le strappa il mantello. Al di sotto di esso, si nascondono le fattezze di una bellissima ninfa.

L’amore tra Malco e Silvia

I due si innamorano e  giurano amore e fedeltà eterni ma Silvia, questo è il suo nome, non è fatta per rimanere nel mondo degli uomini, è una creatura silvestre appunto, il suo ambiente è il bosco, la selva selvaggia, le acque del Mincio che sussurrano ammaliatrici. Prima di andare, la ninfa lascia come pegno un fazzoletto annodato, simbolo di un legame indelebile.

Ben presto però, Silvia si rende conto di non poter vivere senza il suo cavaliere, senza l’amore che la notte precedente l’aveva fatta accendere di tenera passione.

Malco è ad un banchetto e alcune belle fanciulle danzano per i partecipanti, i suoi occhi non si ingannano e riconoscono quella Silvia che la sera prima gli aveva fatto battere il cuore.

I ragazzi si scambiano sguardi ardenti e pieni di complicità, sguardi che destano la gelosia di Isabella, cugina di Giangaleazzo e innamorata di Malco. Si sa, le donne in amore sono spietate! Come può una mortale concorrere in bellezza con uno splendore di ninfa! Isabella denuncia Silvia come strega e la povera ninfa si trova con le guardie alle calcagna. Malco si scaglia contro le guardie per permettere alla sua amata di fuggire. E’ un giorno triste, Malco viene imprigionato e anche Isabella è pentita per aver tentato di separare una coppia tanto ben assortita.

I due amanti capiscono che il loro tenero amore non è fatto per questo mondo e, dissolvendosi nelle acque del Mincio, lasciano sulle sue rive quel fazzoletto annodato emblema del loro amore puro e sincero.

Ancora oggi le giovani donne stendono pasta sottile come un fazzoletto e la annodano in ricordo di questa splendida storia d’amore senza tempo.

Ricetta Nidi d’amore una ricetta romantica

Ingredienti


700 gr di farina
200 gr di carne di maiale
200 gr di carne di pollo
100 gr di prosciutto crudo
200 gr di carne di manzo
100 gr di parmigiano
50 gr di pane grattato
4 uova
1 cipolla
2 cucchiai di olio extravergine d‘oliva
acqua, sale, pepe, rosmarino, noce moscata, aromi.

Preparazione

Fate a pezzetti le carni di manzo, maiale, pollo, unitamente alla cipolla tritata. Aggiungete l’olio d’oliva, al sale, il pepe, il rosmarino e la noce moscata e fate cuocere in una casseruola.
Lasciate raffreddare e poi passate tutto nel frullatore assieme al prosciutto crudo, al parmigiano, al pane grattato e al tuorlo d’uovo. Formate una palla consistente e mettetela a riposare nel frigorifero.

Preparate ora la pasta

Sarà la classica sfoglia all’uovo, ottenuta lavorando insieme le uova alla farina e aggiungendo un pizzico di sale. La sfoglia dovrà essere particolarmente sottile, sottile come un fazzoletto (questo è il segreto del tortellino Valeggiano).

Procedete quindi a ripartirla con la rondella in quadrati di circa 4 – 5 cm. per lato. Al centro di ogni quadrato ponete una presa del trito precedentemente preparato e procedete infine formando il tortellino.

Come piegare il nodo d’amore:

Si dovrà piegare prima il quadratino di sfoglia a metà avendo cura che la pasta si chiuda sui bordi, quindi si uniranno gli estremi del rettangolo per congiungerli e poi rivoltiamo la parte superiore.
Il nodo dovrebbe presentare un piccolo foro sopra la congiunzione.
Dovrete porre i nodi su una tovaglia o su un supporto aerato, dove dovranno riposare finché la pasta, asciugandosi, non sarà più umida.
Saranno quindi cotti in brodo di carne per circa 2 minuti e serviti e nel brodo stesso come vuole la tradizione.
Da non dimenticare una generosa spolverata di parmigiano.

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